[25] friendfeed – parte seconda
Tra poche ore friendfeed chiuderà (se non avete idea di cosa sia, tenuto conto della data di scadenza molto prossima, ci eviteremo la perdita di tempo di inutili link o spiegazioni raffazzonate). mi sento addosso una grande tristezza. è difficile spiegare ma ci proverò con un esempio: prendete la depressione da fine vacanze estive, l’atmosfera da “ci sentiremo” e “vi verrò a trovare”, con settembre che preme per fare il suo consueto ingresso del cazzo. ecco prendete quella sensazione e moltiplicatela per mille, forse un milione, o di più. friendfeed non è stato solo quello che sembrava essere, un banale social network, no, per me è stata una risposta, “la” risposta ad una domanda indefinita e inespressa che mi accompagnava da sempre e che ruotava intorno alla parola “amicizia”. oggi mi basta girarmi e guardarmi intorno per vedere la forma materiale di quella risposta, una forma che ha i contorni delle parole, che diventa facce, che si trasforma in birre o spritz, che diventa suono in decine di canzoni o perde ogni connotato per diventare pensiero. è successo in un momento in cui pensavo di non venirne a capo, nel posto meno probabile, dove sapevo avrei potuto trovare mille trappole e trabocchetti e la cosa che mi ha colpito, e rapito, sono stati i molteplici livelli con cui si è manifestata la risposta, consolidando anche qualcosa che già esisteva. molto resterà trasformandosi, perdendo quella quotidianità totalizzante, diventando altro. ma se ora ho smesso di cercare, in maniera ossessiva, significati, per viverli e conviverci, il merito è di friendfeed. grazie friendfeed, di tutto.
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