ci sono parole che non sai che fine abbiano fatto, dove le hai messe ma ti sono sparite.
forse non sono mai state parte di te.
transizione.
a un certo punto ho pensato di aver smesso
che fossi arrivato
comodo
risolto.
dal punto a al punto b.
arrivato
errore.
abitare la zona della certezza, quella statica, dove ti riconosci senza bisogno di specchi, è il primo passo verso la colpevolezza. una colpa non scritta, non raccontata, silenziosa che si raccoglie in piccolissimi cumuli di polvere sotto un tappeto.
la transizione è uno stato perpetuo, una benedizione, a patto di comprenderla e accettarne l’indefinitezza. non finisce, non inizia ma ti accompagna
segna
insegna
come la musica, i sogni e il mare. mai uguali a ieri. diversi domani.
riprendi, ripara, rivestiti di quella parola – transizione – maneggiala anche senza cura ma vivila.
me lo prometto.
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